Introduzione
1. ... voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne (2Cor 3,3).
2. Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. (Mt 23,8-9).
3. Vi scrivo queste cose non per farvi vergognare, ma per ammonirvi come miei cari figli. Poiché anche se aveste diecimila precettori in Cristo, non avete però molti padri; perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesù, mediante il vangelo. (1Cor 4,14-15).
4. Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome (Ef 3,14-15).
5. Tutta la moltitudine dei pagani e dei giudei abitanti a Smirne con furore incontenibile e a gran voce gridò: "Questo è il maestro d’Asia, il padre dei cristiani, il distruttore dei nostri dèi che insegna a molti." (Martirio di Policarpo, 12,2).
6. Il termine figlio (filius) può essere inteso in modi diversi... Si può dunque parlare di figlio o per natura oppure a causa dell’insegnamento ricevuto. Infatti chi è stato tirato su (edoctus) da un altro mediante la parola viene considerato figlio del suo insegnante e quest’ultimo viene ritenuto suo padre (Ireneo, Adversus haereses, IV 41,2).
7. [I Padri sono] coloro che, vivendo, insegnando e rimanendo con santità, sapienza e fedeltà in comunione di fede con la Chiesa cattolica, meritarono o di morire fedelmente in Cristo oppure di essere uccisi gioiosamente per Lui. (Vincenzo de Lérins, Commonitorium, 28)